La comunità portuale degli operatori della Spezia, riconosciuta nella Spezia Port Service ( www.laspeziaportservice.it) lancia sui mercati internazionali una nuova sfida di sviluppo e di innovazione. Banchine lunghe che consentano di spostare gran parte delle operazioni portuali dal bordo mare all’interno del territorio, riservando gli spazi (ad alto valore aggiunto e alto costo) in cui avviene l’imbarco e lo sbarco dei container solo a queste operazioni e spostando tutto il resto (movimentazione, dogana, controlli), ma anche riempimento e svuotamento dei container in un’area raccordata con treno e camion, ad 8 chilometri di distanza.
“In questo momento i porti e non solo italiani – ha affermato Bruno Pisano, in rappresentanza della community portuale di La Spezia – stanno subendo le conseguenze di una vera e propria rivoluzione industriale, frutto di una corsa esasperata alle concentrazioni, sia sul fronte delle grandi compagnie chedominano il mercato, sia dei carichi e quindi dei container trasportati in quantità sempre maggiori e convogliati su pochi hub portuali in grado di smistare questi carichi verso le destinazioni finali.
Per i porti Italiani e per La Spezia in particolare , si aggiunge l’effetto di un intreccio di fattori normativi, riorganizzazioni commerciali e tendenze di mercato che impongono la ricerca di un nuovo riposizionamento. E’ giunto il momento- aggiunge Bruno Pisano- di non subire passivamente i processi ma di tornare ad esserne protagonisti trasformando questi cambiamenti in opportunità”.
L’area di Santo Stefano Magra , conclude Pisano, puó quindi rappresentare la chiave di volta anche per il sistema Italia per porre le fondamenta a un nuovo business logistico e industriale di cui benefici l’intero paese”.
Il convegno segna anche un punto di svolta nei rapporti fra terminalisti portuali, autorità portuale e operatori. Questi ultimi si pongono come elemento indispensabile di congiunzione fra il mercato delle merci e quello del trasporto container e come “paladini” di un nuovo modo di interpretare la logistica, che può diventare per l’Italia una delle principali chiavi di lettura dello sviluppo e dell’occupazione.
Area di Santo Stefano Magra:
dettagli tecnici:
A Santo Stefano gli Spedizionieri ed i Terminalisti della Spezia hanno investito in modo rilevante .
Complessivamente l’area è di 1 milioni di mq suddvisa:
- 000 mq. di aree coperte magazzini
- 000 mq. di aree operative attrezzate
- 000 mq. destinati al Terminal intermodali
– magazzini refrigerati e possibilità di allacci alle colonnine reefer
– terminal specializzati nella logistica integrata e distribuzione su tutto il territorio nazionale
– terminal dotati di mezzi e permessi per la gestione di carichi eccezionali
LA NUOVA FRONTIERA INFORMATICA OPERATIVA
Alla Spezia gli operatori hanno lanciato una nuova piattaforma telematica che definiscono il “fast import” e che lega le fasi di preclearing con quelle di presvincolo
Sono state integrate le procedure di preclearing con quelle del presvincoloquindi di tutte le attività di presentazione dei documenti, necessari per il rilascio della merce, agli Agenti portuali delle Compagnie di navigazione prima dell’inizio delle operazioni di sbarco.
La chiave è stata lo sviluppo di un sistema informatico spezzino, inizialmente la piattaforma privata “Iport” finanziata dagli operatori, successivamente confluita in “APnet” le cui funzioni sono state sviluppate ed ampliate da Autorità portuale
La Piattaforma Fast Import consente il dialogo in tempo reale fra tutti gli attori conivolti (Compagnie di navigazione e loro agenti portuali, Terminalisti, Operatori doganali) su attività che partono dallo svincolo delle merci sino alla comunicazione al Terminal dell’avvenuto sdoganamento che anticipa il ricarico su camion o treno dei contenitori.
Le procedure appena descritte sono state sviluppate per non vanificare il vantaggio dello sdoganamento a tempo zero.
Anticipare i tempi con il preclearing rimane un esercizio fine a se stesso se non viene adeguatamente comunicato ed integrato con le fasi operative successive che riguardano lo sbarco ed il ricarico delle merci su treni o camion per l’uscita immediata dei contenitori dal porto.
A la Spezia grazie all’unità di intenti tra tutti gli attori del mondo portuale ed al dialogo telematico sviluppato i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Il Convegno ha segnato l’esordio della community portuale del Porto spezzino rappresentata degli Spedizionieri Agenti Marittimi e Doganalisti del Porto.
Gli operatori portuali hanno pensato di costruire alla Spezia un’alleanza di intenti, ma anche di aspettative e di volontà , riconosciuta in La Spezia Porto Service , soggetto portatore di interessi forti, ma anche di competenze, di professionalità, diventata in poco tempo un’eccezionale elemento di coesione e riconosciuto dal cluster portuale.
Il convegno è stato aperto da Giorgia Bucchioni in rappresentanza della community La Spezia Port Service , sono seguiti i saluti del sindaco della Spezia Massimo Federici, del comandante della Capitaneria di Porto della Spezia Francesco Tomas , da Elvio La Tassa Delegato dell Ufficio della Spezia dell’Agenzia delle Dogane ,dall’assessore regionale Edoardo Rixi e da Lorenzo Forcieri Presidente dell’Autorità Portuale della Spezia.
Sono seguite le relazioni del giornalista Gian Antonio Stella “ Il plusvalore economico della Logistica”, Francesco Parola Università di Genova “Come seguire la formula nord europea” e Bruno Pisano Ad di Sernav e rappresentante di Assocad “ Il modello Spezia e il dry porto di Santo Stefano di Magra.
Successivamente la tavola rotonda a cui hanno partecipato il presidente di fedespedi Roberto Alberti, il presidente di federagenti Michele Pappalardo, il presidente di Confetra Nereo Marcucci il presidente di ANASPED Massimo De Gregorio, l’ AD di LSCT Michele Giromini, ed i rappresentanti spezzini degli spedizionieri del porto Alessandro Laghezza e degli agenti marittimi Andrea Fontana.
Massimo De Gregorio ha sottolineato gli aspetti postivi ma soprattutto le novità operative nel territorio nazionale legate all’introduzione del nuovo Codice Unionale Europeo. In particolare, ha precisato Massimo De Gregorio, le professioni degli spedizionieri doganali dovranno nei prossimi mesi affrontare nuovi modelli operativi che certamente apriranno una forte discussione e una necessaria riflessione sulle prospettive per l‘intera categoria.
Il Convegno è stato concluso da Luigi Merlo in rappresentanza del Ministero dei Trasporti che ha trattato il tema della nuova riforma portuale