L’accordo istitutivo del WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, ha segnato l’avvio della globalizzazione dei mercati e ha introdotto il concetto che le regole obbligatorie e le norme tecniche non devono costituire ostacoli al libero scambio delle merci.
A livello Europeo la Direttiva Cee 83/189/CEE, nota come procedura d’informazione ha sancito che il termine “norma” è riservato esclusivamente ai documenti prodotti dagli organismi di normazione (standardizzazione) riconosciuti.
Nel 2000 la strategia di Lisbona dell’Unione Europea ha inoltre rafforzato la necessità di creare nuovi mercati del lavoro, aperti ed accessibili a tutti. In questo ambito la direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali, definisce con chiarezza quali sono le qualifiche, i titoli di formazione e gli attestati di competenza.
La successiva Raccomandazione del Parlamentoi e del Consiglio del 2008 consente di confrontare i livelli di qualifica derivanti da sistemi nazionali diversi sulla base degli 8 livelli dello European Qualification Framework (EQF) definendo la qualifica come il risultato di un processo di valutazione e convalida , introducendo i concetti di conoscenza, abilità e competenza.
Per evitare la creazione di barriere al libero mercato delle professioni, la qualificazione deve essere considerata come lo strumento per garantire la corretta prestazione all’interno dell’Unione Europea.
La procedura lanciata dall’Afnor per adottare uno standard CEN sulla competenza per i rappresentanti doganali ha lo scopo di realizzare:
– Norme che specificano la professionalità, quindi sulle necessarie competenze;
– Norme che individuino i compiti da scolgere;
– Norme specifiche sulla valutazione della competenza;
L’intento del progetto di standardizzazione della qualificazione delle professioni è quello di individuare i requisiti necessari e indispensabili che non siano in contrasto con la regolamentazione europea ne tanto meno con quella Nazionale.
Gli obbiettivi del progetto di standardazzazione avviato con il contratto firmato con l’Afnor hanno lo scopo di contribuire:
– al miglioramento della qualità dei servizi doganali, senza costituire ostacoli alla libera circolazione delle merci, creare criteri comuni di competenza a livello Europeo;
– riavvicinare le normative nazionali in tema di rappresentanti doganali
– qualificare a livello Europeo la figura professionale degli spedizionieri doganali;
– dare la possibilità al rappresentante doganale di offrire servizi negli altri Stati dell’UE;
– individuare i criteri di valutazione dei requisiti necessari per il riconoscimento,
– individuare l’organismo nazionale delegato al riconoscimento dei requisiti.
Le associazioni aderenti alla Confiad dovranno predisporre un progetto comune da porporre attraverso i singoli organismi di standardizzazione nazionali, sarà pertanto indispensabile che le associazioni contattino singolarmente gli organismi indicati dall’Afnor e si impegnino a sponsorizzare e finanziare l’organismo.
Solo con la partecipazione e il contributo comune delle Associazioni confederate riusciremo a salvare la nostra professione, in quanto il ruolo dello spedizioniere doganale quale rappresentante doganale è di fatto l’unica figura professionale qualificata a interloquire con le Amministrazioni Doganali, ad attuare tutte le innovazioni che il Codice Doganale dell’Unione introducerà e la sua presenza costituisce un’effettiva possibilità di economia per gli operatori commerciali.
Il futuro profilo dello spedizioniere doganale dovrà avere lineamenti di un operatore sicuro capace di acquisire le competenze necessarie per agire da attore principale all’interno di una costante evoluzione della normativa e operativa.
In tale prospettiva , fondamentale sarà la capcità di riorganizzare l’attività professionale nell’ottica del raggiunigmento di uno standard di competenza comuni, estendendo la propria operatività nell’ambito dei Paesi dell’UE, e la realizzazione del progetto del CEN Standardization costituisce una oppportunità che va colta e seguita per garantire il futuro della nostra professione.
Il Codice Doganale dell’Unione Eurpea prevede la fine della possibilità per gli Stati Membri di riservare un tipo di rappresentanza, in particolare il Nuovo Codice Doganale dell’Unione prevede di individuare “standard pratici di competenza o qualifiche professionali direttamente connesse all’attività svolta”.
Il Codice dell’Unione Doganale ha creato ed integrato un nuovo quadro normativo comune con lo scopo di procedere progressivamente, e in tempi brevi, al passaggio da una dogana cartacea ad una completamente informatizzata.
Massimo De Gregorio
Presidente Consiglio Direttivo