di Massimo De Gregorio – Presidente Consiglio Direttivo ANASPED e Presidente Confiad
Il giorno 28 novembre 2014 presso l’Hotel Rennaissance a Brusselles si è svolta l’assemblea ordinaria della Confiad – Confederation Internationale Des Agents en Douane.
Il Presidente, dopo i saluti e i ringraziamenti di rito, ha relazionato ai presenti lo stato dei lavori dell’UCC dei relativi atti della Commissione e dei CEN Standard.
Le proposte formulate nel documento TEMPO alla Commissione sono state tutte respinte.
La richiesta di reintrodurre il Codice di Condotta e la Carta di Qualità, motivate dal fatto che la Confiad ritiene necessario applicare regole etiche/deontologiche nei rapporti con le Amministrazioni Doganali, è stata rigettata in quanto la DG Taxud ritiene che non esista alcun nesso tra il Codice di Condotta e gli Standards di competenza previsti nelle disposizioni di applicazione.
Su insistenza della Confiad, nel meeting del 7 ottobre presso la Commissione, la DG Taxud si è impegnata formalmente a reinserire il Codice di Condotta e la Carta di Qualità nelle linee Guida dell’AEO.
La Confiad aveva chiesto, oltre a reinserire il Codice di Condotta e la Carta di Qualità, di tenere in considerazione, nelle disposizioni di applicazione, anche i membri iscritti in un albo professionale. Purtroppo la DG Taxud ha rigettato anche tale richiesta, in quanto in modo confuso, ha motivato che il riferimento agli albi professionali non è necessario in quanto gli ordini stanno creando gli standards di competenza per i rappresentanti doganali. Il punto su cui il Presidente De Gregorio si è soffermato a lungo, manifestando le proprie preoccupazioni, è sulla previsione dell’art. IA-I-2-27, che individua quale criterio di competenza (art.39 lettera d CDU) “tre anni di esperienza accertata”. La proposta della Confiad di considerare tale criterio in aggiunta a quelli previsti quali standard di competenza e di qualifiche professionale è stata rigettata dalla DG Taxud e da molte associazioni di categoria, in quanto esse ritengono che senza tale criterio molti operatori dell’Unione non sarebbe in grado di dimostrare la propria compliance doganale necessaria a ottenere la certificazione di Operatore Economico Autorizzato.
E’chiaro, quindi che il criterio dei “tre anni di esperienza” sarà quello più utilizzato per provare la propria compliance doganale per lo status dell’AEO, a danno degli altri previsti nelle disposizioni di applicazione.
Infine la Commissione non ritiene opportuno al momento creare regole procedurali, nonostante previsto dall’articolo 21 del CDU, per il rappresentante doganale che abbia i requisiti dell’AEOC ma non è AEO.
Il Presidente pertanto ha ribadito che la Confiad dovrà lavorare per modificare le disposizioni di applicazione in modo da innalzare il livello di competenza del rappresentanza doganale, evitare che chiunque senza la necessaria competenza possa offrire servizi doganali nell’intero territorio dell’Unione e da non svilire ulteriormente la professione di spedizioniere doganale, già spossessata della riserva di cui ha goduto dal 1992.
In merito ai CEN Standard, egli ha ribadito che essi costituiscono uno strumento idoneo a diffondere competenze e conoscenze uniformi, promuovere best practices, e contribuire alla creazione di un mercato unico dei servizi.
La sesta “Direttiva servizi” riconosce il ruolo rilevante della standardizzazione, in quanto favorisce la creazione di parametri univoci innalzando la qualità delle prestazioni rese nel settore doganale.
Anche la DG Taxud ha pubblicato sul proprio sito web un documento EU Customs Competency Framework indirizzato al training della pubblica amministrazione e del settore privato degli operatori. Il contenuto del documento individua tutti gli argomenti doganali necessari per acquisire le competenze per operare in dogana.
I CEN Standard lanciati dalla Confiad in partnership con il Clecat hanno appunto lo scopo di creare regole comuni di riferimento per i rappresentanti doganali, quindi competenze professionali uniformi.
Nella riunione dello scorso aprile in Brusselles è stata analizzata la prima draft predisposta dal Comitato, la discussione è stata incentrata soprattutto su due punti:
1) La Confiad vuole creare standard pratici di competenza su basi strettamente professionali, mentre gli altri Stati Membri sono orientati verso standard basati su criteri di esperienza e praticità delle competenze. Con la pubblicazione dell’EU Customs Competence Framework da parte della Commissione è ormai chiaro che I criteri richiesti sono di competenza professionale che non può essere acquisita solo con la semplice esperienza.
2) Il secondo punto oggetto di una lunga discussione durante la riunione è stato se gli standard saranno indirizzati solo alle persone fisiche o anche alle persone giuridiche. Sicuramente nelle istruzioni operative utilizzate dagli organismi di standardizzazione come UNI, l’Afnor ecc., il modello utilizzato è quello per la stesura di norme per le attività professionali, quindi i requisiti vanno ricercati sempre nella persone fisiche.
E’ chiaro che, per la Confiad, gli Standard di Competenza, che saranno definiti nel progetto CEN/PC 432, nel caso della persona giuridica, andranno ricercati nel richiedente amministratore o nei suoi singoli dipendenti e dovranno riguardare tutta la legislazione doganale e non essere limitati solo ad alcuni aspetti di esperienze, come per esempio l’esportazione.