Nella splendida cornice della sala congressi dell’Hotel Minerva di Pordenone si è svolto a fine giugno un importante convegno in tema di commercio internazionale. Egregiamente organizzato dall’Associazione Spedizionieri Doganali del FVG – con il patrocinio del CTSD del Friuli Venezia Giulia di Trieste – due temi attualissimi hanno fatto da cornice agli oltre 60 intervenuti.
La ‘lotta al legno illegale’ e ‘l’esportatore autorizzato’ sono state le tematiche trattate rispettivamente da Claudio Garrone – Responsabile Ufficio Forestale FLA – e Corrado Drozina – Funzionario della Dogana di Pordenone. In un contesto geografico come quello del Nord Est , con grandi volumi di importazioni ( si pensi alla materia prima necessaria al settore del mobile) e una spiccata vocazione all’export del prodotto finito i due argomenti, apparentemente diversi tra loro hanno deliziato la platea proprio per il filo conduttore che li legava, ovvero la corretta applicazione dei Regolamenti comunitari al fine di una maggior efficienza e competitività aziendale.
In un contesto globale di scambi sì rapidi ma che spesso sfuggono alle più elementari regole di legalità diventa così un’arma vincente per l’importatore ( o produttore) poter trattare materie prime o prodotti finiti che abbiano preventivamente ottenuto delle certificazioni di qualità da organismi terzi. L’importare un legname da paesi che applicano scellerate politiche di disboscamento rappresenta, oltre che un reato, una mancanza di moralità e rispetto per quell’ambiente chiamato terra di cui l’uomo è ospite.
Ecco l’importanza della corretta conoscenza ed applicazione del regolamento EUTR e FLEGT. Nello stesso tempo il certificare l’origine italiana di un bene prodotto – o commercializzato – a mezzo di uno “status” rilasciato da un ufficio doganale vuol dire non solo permettere all’importatore terzo di abbattere i dazi sulla nostra merce ( a vantaggio di altre origini) ma ancor di più poter spender questa certificazione come ‘certificazione di qualità e di veridicità’ sull’effettiva italianità del bene. In definitiva, in un contesto storico-economico come quello attuale, l’Italia deve necessariamente fare leva sulla qualità dei propri prodotti a mezzo di adeguati standard di efficienza.
Le nostre esportazioni, oggi più che mai, soffrono di una competitività globale che solo la differenziazione qualitativa può portare i prodotti ad essere “privilegiati” rispetto ad altri. Insomma, un convegno che è piaciuto e che sicuramente, per la complessità ed il tecnicismo dei temi emersi, non può che essere oggetto di ulteriori approfondimenti e di sicura replica ma ancor più sfruttando la professionalità dei numerosi Spedizionieri doganali presenti in sala e quelli operanti nel Paese, come più volte auspicato dagli stessi relatori.
Le Associazioni di categoria della Regione FVG – così come quelli della altre Regioni italiane, danno quindi appuntamento agli operatori ai prossimi eventi a calendario con l’auspicio che si comprenda che le regole doganali non vanno sempre temute, ma spesso sfruttate a proprio vantaggio.