di Massimo De Gregorio
Il giorno 13 novembre 2015 presso l’Hotel Pestana di Lisbona si è svolta l’assemblea generale della Confiad Pan European Network – Confederation Internationale Des Agents en Douane.
Confiad è una rete Pan Europea di Associazioni che rappresenta gli interessi degli Spedizionieri Doganali sia a livello europeo che internazionale.
Fanno parte della Confederazione i principali Stati Membri della UE ed alcuni extra UE quali Turchia, Ucraina e Russia che producono un indotto di circa 20mila aziende e 250mila lavoratori.
Lo scopo statutario di Confiad è quello di difendere, coordinare e valorizzare gli interessi professionali degli affiliati, nonché di rappresentarli presso le Istituzioni europee.
Confiad, durante l’ultimo triennio, è sempre stata presente in sede Europea con lo scopo di seguire l’evoluzione degli atti delegati e degli atti di implementazione al codice doganale dell’Unione, soprattutto rendendosi parte attiva in questo processo evolutivo della rappresentanza doganale.
Ricordiamo, infatti, che l’obiettivo principale del nuovo codice dell’Unione e dei relativi atti delegati di esecuzione è:
– Razionalizzare la legislazione e le procedure doganali
– Offrire una maggiore certezza del diritto e uniformità per le imprese
– Aumentare la trasparenza per le amministrazioni doganali in tutta l’UE
– Semplificare le regole e le procedure doganali e facilitare le transazioni rendendole più efficienti ed in linea con le esigenze del commercio moderno
– Portare a termine il passaggio dalla dogana cartacea ad un ambiente ‘senza carta’ e completamente elettronico
– Velocizzare le procedure doganali con l’ausilio di operatori economici certificati AEO.
In quest’ottica il futuro degli Spedizionieri Doganali dipenderà principalmente dalla capacità di riorganizzare la propria attività, così da estendere le proprie competenze a livello Europeo facendosi trovare pronti ai cambiamenti che si andranno a realizzare tra il 2016 e il 2020.
Alla luce di ciò, Confiad dovrà essere presente e protagonista in questa fase sia nell’elaborazione delle norme transitorie che partecipe quale supporto allo sviluppo dei sistemi elettronici che si dovranno realizzare entro il 31 dicembre del 2020.
Inoltre, la pubblicazione del “Protocollo che modifica l’accordo di Marrakech che istituisce l’organizzazione mondiale del commercio” -Decisione (UE) 2015/1947 del 01/10/2015 GUCE L284 del 30/10/15) – ha disciplinato all’articolo 10 – punto 6 – il ricorso agli Spedizionieri Doganali e precisamente:
6.1. Fatte salve le importanti riserve strategiche di taluni membri che continuano ad assegnare un ruolo speciale agli Spedizionieri Doganali, a decorrere dall’entrata in vigore del presente accordo i membri non riconoscono l’obbligo di avvalersi degli Spedizionieri Doganali.
6.2. Ciascun membro notifica al comitato e pubblica le sue misure relative al ricorso agli spedizionieri doganali. Eventuali modifiche successive sono prontamente notificate e pubblicate.
6.3. I membri applicano norme trasparenti e obiettive alla concessione di licenze agli Spedizionieri Doganali.
In base al punto 6.1 sembrerebbe che nel caso italiano il ruolo dello Spedizioniere Doganale possa essere considerato strategico in quanto disciplinato e riconosciuto da una legge nazionale, per cui anche con l’entrata in vigore del nuovo codice l’amministrazione doganale dovrebbe continuare a riservarci un ruolo speciale nell’esercizio della rappresentanza doganale.
Questa opportunità, determinata con la modifica del Trattato di Marrakech che istituisce il WTO, è perfettamente in linea con quanto previsto dall’articolo 18 paragrafo 3 del CDU, che prevede la possibilità che ogni Stato Membro possa continuare a regolamentare le modalità di accesso ed esercizio dell’attività di rappresentanza doganale tenendo conto delle leggi nazionali esistenti.