di Cosimo Ventucci
ai colleghi dell’Emilia-Romagna per la lezione di diritto doganale, quel diritto che ci auguriamo possa essere istituzionalizzato presso le aule universitarie, per poter formare degli esperti del traffico internazionale con una visione pragmatica, di esperienza, di là dalle teorie che volano sopra il quotidiano.
Il nostro sistema doganale ha fatto passi in avanti e noi doganalisti abbiamo acquisito il rispetto dovuto dopo decenni di confronti con l’Amministrazione statale che ha sempre avuto dei dubbi nei confronti della intermediazione dell’antico Spedizioniere Doganale, vista più come un diaframma accessorio fra l’importatore e la Dogana stessa.
Oggi l’attività in Dogana ha subito una notevole svolta nel sistema dei controlli dei traffici, al punto che quello fiscale, pur essendo la base su cui è organizzato il comparto, è ampiamente integrato dall’analisi dei rischi, basati su un Know how informatico acquisito in questi ultimi anni anche in seguito a eventi politici mondiali che hanno alimentato traffici di beni pericolosi, contraffatti, in violazione di norme sanitarie, fiscali e di antiterrorismo..
Ciò ha creato un vantaggio digitale da non disperdere, che pone il sistema doganale italiano, di cui facciamo parte, all’avanguardia di quello europeo e che ha contribuito al recupero delle relazioni internazionali che tanto contano nelle deviazioni di traffico.
Due anni fa eravamo al 75° posto nelle classifiche dei servizi doganali del FMI, complice involontaria la Banca d’Italia; oggi siamo al 20°posto nel mondo ed ai primi posti in Europa e ciò comporta che l’analisi degli indicatori di efficienza italiana, soprattutto portuale, era fasulla con pessima pubblicità nei confronti dell’operatore mondiale.
Dal primo maggio è entrato in vigore il Nuovo Codice, la base giuridica dei rapporti doganali, e la stragrande maggioranza dei Doganalisti ha trovato beneficio operativo nel rapporto con la Dogana che, grazie alla nostra collaborazione, ha costruito un sistema informatico all’avanguardia, tale che l’Unione Europea ha dovuto constatare, nella applicazione, uno stallo non essendo pronti i sistemi informatici degli altri 26 Paesi membri e ricorrendo ad una gestione transitoria fino al 2020.
Non nascondiamo alcune difficoltà operative in qualche Dogana i cui termini sono stati prontamente segnalati all’Agenzia e che porteremo alla prossima riunione dell’E-Custom, dove si è creato un clima di fattuale dialogo con le Direzioni operative dell’Agenzia.
Ci vuole pazienza quando si cambiano le regole procedurali e ne abbiamo avuta molto; purtroppo rimane la nota dolente dell’interpretazione e applicazione del famigerato articolo sanzionatorio N° 303.
Una gestione delle sanzioni troppo rigida, apparentemente inspiegabile e lontana dalle regole perfino del Codice del Consumatore.
Ci stiamo lavorando e quindi….no Comment ! Sic transit gloria mundi !