di Bruno Pisano
Lo scorso 23 settembre a Milano presso l’Hotel Michelangelo si è svolta l’Assemblea annuale di ASSOCAD.
Ai lavori hanno partecipato in qualità di graditi ospiti il Presidente ANASPED e di CONFIAD, Massimo de Gregorio e il Vicepresidente del CNSD, Enrico Perticone, che, nel proseguire il percorso definito lo scorso aprile tra ASSOCAD, ANASPED ed il Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali, con la loro presenza hanno testimoniato la rinnovata unità di intenti fra tutti i Soggetti che rappresentano con le diverse competenze e nelle varie sedi la categoria degli Spedizionieri doganali. Unità di intenti finalizzata a ridefinire e riattualizzare la figura professionale dello Spedizioniere doganale in modo da renderlo nuovamente centrale nelle attività di interscambio con l’estero dopo i profondi mutamenti che l’introduzione del CDU ha comportato.
La relazione del Presidente di ASSOCAD Bruno Pisano ha definito i punti che sono stati sviluppati dagli interventi degli Ospiti e la successiva vivace ed interessante discussione che ha coinvolto molti Associati provenienti da diverse regioni d’Italia che hanno testimoniato, in alcuni casi, le difformità interpretative che ancora rendono problematiche le attività presso alcune dogane ed in altri casi una preoccupante tendenza del mercato ad affidare i servizi doganali a Soggetti che, pur operando legittimamente secondo quanto stabilito dal CDU, in alcuni casi sembrerebbero non avere le strutture per fornire le garanzie a tutela dell’Erario, dell’Amministrazione dello Stato e delle Imprese che le norme e la deontologia professionale hanno consolidato negli anni in capo ai Centri di Assistenza Doganale ed agli Spedizionieri doganali che individualmente o in forma associata operano.
Un dato preoccupante emerso durante il dibattito è rappresentato dalla inesorabile diminuzione del numero di iscritti all’Albo professionale, e dalla mancanza di un ricambio generazionale che comporta un aumento preoccupante dell’età media degli iscritti. E’, infatti, di tutta evidenza che i Colleghi che negli ultimi anni hanno sostenuto gli esami e conseguito l’abilitazione professionale, nella stragrande maggioranza dei casi, non si iscrivono all’Albo, non intraprendono la libera professione e non costituiscono nuove aziende o studi professionali nel nostro settore.
Gli sbocchi professionali, infatti, sono sempre più spesso garantiti dal lavoro dipendente presso società che non necessariamente si occupano di attività doganali, o per meglio dire non se ne occupano in maniera esclusiva come viene imposto ai Centri di Assistenza Doganale o agli Spedizionieri doganali per un elementare concetto di garanzia nei confronti della Pubblica amministrazione, ma possono gestire attività di spedizioni internazionali, di agenzia marittima di trasporto o terminalistiche, con inquadramenti professionali, che grazie alla modifiche sulla rappresentanza introdotte dal CDU, rendono superflua anche l’iscrizione all’Albo.
Il corto circuito creato dalla semplificazione dell’accesso al ruolo di Rappresentante doganale (i corsi di 200 ore o i tre anni di comprovata esperienza), rispetto all’impegno del percorso formativo che tuttora è richiesto allo Spedizioniere doganale per accedere alla professione ed i clamorosi ritardi dell’Agenzia delle dogane nell’indire gli esami per il conseguimento dell’abilitazione professionale, di fatto, rischia di demotivare tanti giovani a seguire un percorso più impegnativo che, alla fine dei conti, permette di avere le solite opportunità nel mondo del lavoro e, conseguentemente configura scenari per il futuro della categoria estremamente complessi.
E’ necessario ripensare, riattualizzare, riproporre e promuovere la figura dello Spedizioniere doganale ed in questa impegnativa operazione secondo Assocad non si può non non tenere conto di un aspetto ossia, nel mare magnum dei rappresentanti doganali, all’interno del quale secondo alcune tendenze si vorrebbero includere gli Spedizionieri doganali, equiparando anni di percorsi professionali alle 200 ore di corso a pagamento, è rimasta una sola particolarità che diversifica dal “chiunque” gli Spedizionieri doganali ossia la possibilità da parte di questi ultimi di costituire i Centri di Assistenza Doganale.
Partendo dall’opportunità per la categoria degli Spedizionieri doganali rappresentata dai CAD, Assocad insieme ad Anasped ed al Consiglio Nazionale degli Spedizionieri doganali hanno deciso di superare le divergenze di vedute sfociate, talvolta, in aperta contrapposizione su temi strategici per la professione, che in passato hanno diviso la categoria, per avviare un tavolo di confronto finalizzato a sviluppare proposte di revisione della legge 213 del 2000 in maniera da riattualizzare e rendere nuovamente centrale, come è avvenuto negli ultimi decenni, la figura dei CAD e degli Spedizionieri doganali.
Purtroppo il recente avvicendamento alla direzione dell’Agenzia del Dottor Peleggi con il Dottor Kessler ha, in questo momento, interrotto l’interessante dialogo che era stato avviato ed ha privato la categoria di un interlocutore aperto e disponibile come il Dottor Peleggi, con il quale Assocad ha nel passato avuto, in alcune occasioni, momenti di contrapposizione e diversità di vedute su alcuni temi ma sempre nel rispetto dei ruoli ed in piena correttezza ed onestà intellettuale.
L’auspicio emerso nel corso dell’Assemblea è, ovviamente, di poter riavviare un dialogo costruttivo con il nuovo Direttore che, purtroppo, in questo momento, ad oltre un mese dalla sua nomina ancora non si è insediato, creando, di fatto, una situazione di stallo e l’impossibilità di programmare le attività future.
Nel corso dell’Assemblea si è anche avuto modo di discutere degli importanti risultati ottenuti da Assocad che in alcuni casi autonomamente in altri coordinandosi sia con i mondi associativi più vicini, Anasped e CNSD, sia con la Confederazione di riferimento, CONFETRA, ha lavorato intensamente su alcuni temi, fra tutti l’abolizione dei modelli INTRA, le modifiche legate ai Depositi fiscali IVA e la gestione della procedura EU Pilot sulla rappresentanza dei CAD.
Diverse altre questioni sono state affrontate e sono ad oggi aperte nel confronto con l’Agenzia delle dogane relativamente a temi e problematiche segnalati dai Colleghi sparsi su tutto il Territorio nazionale.
Si è parlato in particolare di autorizzazioni e svincoli delle garanzie, applicazione sui singoli e sproporzione delle sanzioni di cui all’art.303 TULD, autorizzazioni ad operare presso i luoghi sia riferita ai CAD autorizzati all’interno degli spazi doganali che per quanto riguarda le attività presso luoghi dell’interno o presso luoghi di terzi, imprese industriali o piattaforme logistiche, problematiche sul Transito comunitario in relazione alla compilazione della casella 18 (identificazione del mezzo di trasporto) sui documenti doganali, rilascio dell’autorizzazione AEOS ai CAD.
Su tutti questi temi sono state presentate relazioni e richieste di incontro e approfondimento presso l’Area Centrale dell’Agenzia delle dogane Direzione Legislazione e Procedure Doganali, incontro ad oggi sospeso in attesa dell’insediamento del nuovo Direttore e della nomina del suo Staff.
In conclusione, l’Assemblea ha rappresentato un momento estremamente interessante, vivace e costruttivo durante il quale sono stati definiti i programmi futuri di Assocad sia di carattere politico, la ridefinizione del ruolo dei CAD e più in generale dello spedizioniere doganale, sia di carattere tecnico/operativo oltre al rinnovato impegno del Presidente e del Consiglio Direttivo di Assocad con l’auspicio di poter continuare a godere del fondamentale, stimolante ed imprescindibile supporto di tutti i Centri di Assistenza Doganale associati.