di Elena Di Benedetto
Ci eravamo lasciati con un articolo in una newsletter di qualche tempo fa dove veniva pubblicata un’intervista Muy Interesante . Rappresentava i sogni e le ambizioni professionali di Elena Di Benedetto –Ufficio Financial Services and Control presso un’importante azienda manifatturiera italiana – nel mentre studiava l’immensa materia doganale in preparazione dell’esame per la qualifica di Rappresentante Doganale. Bene, quel tempo è passato e con questo articolo Elena, dall’alto della sua nuova qualifica, ci racconta com’è andata…
Un anno dopo l’entrata in vigore del Reg. UE 952/2013, quasi 900 aspiranti rappresentanti doganali si preparano a sostenere in Spagna il concorso convocato dalla AEAT (Resolución 7282 de 21 de julio de 2016, de la Presidencia de la Agencia Estatal de Administración Tributaria, por la que se convocan pruebas de aptitud para la capacitación como representante aduanero). Le prove da sostenere sono due: una teorica (100 domande a risposta multipla) ed una pratica (risoluzione per iscritto di casi pratici in 4 ore, senza normativa a supporto)
La novità, oltre al quadro normativo, è che tutti gli aspiranti che dimostrano di aver superato uno dei corsi di “Derecho Aduanero” riconosciuti dall’AEAT sono esonerati dalla prova teorica, dovendo superare quindi “solo” la pratica (art. 3, punto 3.2 della Resolución 7282). E così il 27 maggio 2017 giovani e meno giovani, professionisti e ragazzi all’inizio della carriera lavorativa, spagnoli, stranieri, alcuni previo superamento della prova teorica, altri avendo conseguito uno dei titoli sopra citati, si presentano nelle varie università di Spagna (Canarie comprese) per sostenere la prova pratica.
L’esame è un fascicolo di 18 pagine, una maratona di quattro ore che tocca l’applicazione tanto della legislazione doganale, quanto del diritto tributario spagnolo, approfondisce tanto i controlli a posteriori sulle dichiarazioni d’importazione quanto le imposte speciali, con le particolarità che queste ultime presentano nelle Canarie.
Il primo caso riguarda un’importazione dal Cile per la quale, dopo aver constatato le criticità della dichiarazione d’origine preferenziale in fattura sottoscritta dal fornitore, si presenta in dogana una dichiarazione semplificata ex art. 166 CDU, mancando il giustificativo perfetto dell’origine preferenziale, con conseguente garanzia a copertura della potenziale obbligazione doganale. L’importatore, inoltre, sprovvisto di EORI, conferisce mandato ad uno spedizioniere senza specificarne la rappresentanza ed invoca un’ITV per merce identica rilasciata, tuttavia, ad altro operatore economico. Il caso è arricchito da una reintroduzione in franchigia.
L’esercizio n. 2 si concentra sui regimi speciali. Da cacao incluso in perfezionamento attivo, si ottengono cioccolatini da spedire in tutta l’UE: in Portogallo previa immissione in libera pratica (regime 42.51), in Francia con T1, eccetera. I cioccolatini restanti, dopo un passaggio in deposito doganale (regime 71.51), vengono in parte inviati in Russia (regime 31.51). Una piccola “trappola” viene inserita nell’esercizio poiché si commenta che i cioccolatini rimanenti nel deposito doganale devono essere venduti al dettaglio. Per finire, non manca un cenno all’importazione temporanea con esenzione parziale dei dazi.
Nel terzo e nel quarto esercizio il diritto tributario spagnolo è protagonista, anche se sempre con un collegamento alle fonti normative UE. In particolare nel caso n. 3, partendo da importazioni per le quali è necessario calcolare il valore in dogana, tenendo conto di variabili per appurare la padronanza degli art. 70-71-72 del CDU, si richiede di commentare le fasi del procedimento di “inspección” disciplinato nella “Ley General Tributaria Española” nel controllo a posteriori di operazioni d’importazione. Non mancano cenni alle sanzioni ed ai ricorsi contro le stesse, disciplinati dalla legislazione nazionale spagnola.
Per finire, nell’esercizio n. 4, l’attenzione è tutta sui prodotti oggetto di imposte speciali che vengono inclusi in depositi doganali ed in depositi fiscali (previa immissione in libera pratica). Il caso pratico si sofferma sulla successiva estrazione dei prodotti per invio in altri depositi fiscali in UE e per spedizione alle Canarie, dove avviene la sola immissione in consumo.
In tutti i casi, laddove sorge o può sorgere un’obbligazione doganale e/o tributaria, i candidati devono approfondire la figura del debitore: ex art. 77 CDU per la parte doganale, ai sensi della legislazione nazionale per IVA/Imposte speciali. Vengono valutati positivamente, per il punteggio finale, i commenti circa le differenze nella responsabilità del rappresentante diretto e di quello indiretto.
Le reazioni dei partecipanti, subito dopo l’esame, sono state molteplici. Da un lato ci sono coloro che, a prescindere dal risultato, hanno apprezzato la prova: tecnica, pratica, che richiede padronanza della teoria. Nella risoluzione dei casi pratici, infatti, sono state valutate positivamente le risposte contenenti un riferimento agli articoli del CDU, della “Ley General Tributaria”, eccetera. Dall’altro, i partecipanti più attenti all’equilibrio domande e tempo concesso per rispondere, hanno eccepito l’impossibilità di sviluppare adeguatamente tutti i casi pratici. Contando il totale delle domande (55 suddivise fra i 4 casi) ed ipotizzando di dedicare a ciascun esercizio un’ora, hanno concluso che il tempo per rispondere ad una domanda è stato di appena 4 minuti, senza contare i minuti da impiegare innanzi tutto per leggere e capire i casi pratici proposti. Un ultimo gruppo, infine, è costituito da veri “strateghi”. Riconoscendo subito l’impossibilità di soddisfare tutti i punti richiesti, questi partecipanti hanno scelto di rispondere completamente alle domande per le quali erano preparati, superficialmente ai punti per i quali la preparazione era più incerta e di lasciare per ultime (se avanza tempo) le domande più impossibili.
In generale, e su questo aspetto tutti sono d’accordo, la prova è stata molto selettiva, più del previsto. Come osservato dal giornale “Diario del Puerto”, su 867 aspiranti rappresentanti doganali (di cui 404 esonerati dalla prova teorica) solo 132 hanno passato l’esame e con una votazione media di 5,70 (punteggio massimo 10, punteggio minimo per passare 5). Di questi 132, solo 38 hanno ottenuto un voto pari a 6, 3 candidati un voto superiore a 7 e solo 2 partecipanti sono riusciti a raggiungere un punteggio pari ad 8.