di Redazione
Il 21 novembre Stati membri dell’UE hanno approvato l’accordo commerciale tra l’UE e Singapore.
In sintesi, nell’ambito del nuovo accordo commerciale, Singapore eliminerà tutte le restanti tariffe sui prodotti dell’UE. L’accordo apre inoltre nuove opportunità ai prestatori di servizi dell’UE in settori quali, tra gli altri, le telecomunicazioni, i servizi ambientali, l’ingegneria, il calcolo e il trasporto marittimo, e renderà il contesto imprenditoriale più prevedibile. L’accordo consentirà, inoltre, la protezione giuridica di 138* prodotti alimentari e bevande rappresentativi dell’Unione europea, noti come indicazioni geografiche. Singapore è già la terza maggiore destinazione di questi prodotti comunitari ‘speciali’. Singapore ha inoltre accettato di sopprimere, oltre ai dazi, le barriere commerciali in alcuni settori chiave, ad esempio riconoscendo le prove di sicurezza dell’UE per le automobili e numerosi apparecchi elettronici e accettando le etichette che le imprese dell’UE utilizzano per i tessili. Insomma, un nuovo ed importante segnale di scelta per una politica economica non autarchica, a cospetto invece di altri Paesi che si chiudono su se stessi.
Ricordiamo che Singapore è di gran lunga il principale partner commerciale dell’UE nella regione del sud-est asiatico, con scambi bilaterali di merci per un valore complessivo di oltre 53 miliardi di € e scambi di servizi per altri 51 miliardi di €. Oltre 10 000 imprese dell’UE si sono stabilite a Singapore e utilizzano questo presidio per servire l’intera regione del Pacifico.
Singapore è inoltre al primo posto nella classifica relativa agli investimenti europei in Asia, con una crescita molto rapida fra l’UE e Singapore negli ultimi anni: nel 2017 il complesso degli investimenti bilaterali ha raggiunto i 344 miliardi di €.