di Daniele Spagnol
Questo breve inciso per rimarcare ancora una volta come spesso le professionalità siano viste come un “impedimento” piuttosto che come valore aggiunto alla sicurezza dei traffici e alla loro qualità e legalità.
Tutto trae spunto da un tavolo tecnico indetto da Trenitalia – Divisione Cargo – che ha voluto incontrare alcuni “clienti” al fine di meglio comprendere il tema della semplificazione delle procedure doganali. Gli stessi clienti hanno poi avviato specifici contatti con l’Agenzia delle Dogane al fine di:
-verificare la possibilità di accelerare alcune procedure doganali per via elettronica ( già peraltro in essere);
-evitare l’effettuazione delle operazioni doganali all’interno dei porti, in quanto l’esecuzione del modello ‘T1’ comporta dei costi per il cliente, che deve avvalersi del supporto degli spedizionieri doganali. (!)
Il comunicato continua poi con l’immancabile offerta alla clientela di avvalersi così della procedura doganale semplificata offerta da Trenitalia, attraverso la semplice emissione della lettera di vettura ferroviaria CIM, che vale quale documento doganale di transito o la più specifica CIMspec che esonera il cliente dall’effettuazione della garanzia T1. Il tutto ci lascia perplessi. Non tanto per la libertà di poter offrire servizi a costi concorrenziali – del resto siamo in un contesto di libera concorrenza – piuttosto per il perseverare nel considerare “lo spedizioniere doganale” come un impiccio alla snellezza dei traffici, oltretutto figure che emettono i documenti T1 a pagamento! Ma ci chiediamo, da utenti e non da operatori del settore: come abbiamo fatto a non renderci conto che sfruttando le ferrovie la merce viaggerebbe velocissima e a costi irrisori!? Perché siamo stati così sleali da non informare gli operatori con il commercio estero che ci siamo semplicemente inventati una professione tesa a rallentare la circolazione delle merci e per giunta con l’invenzione di un documento di garanzia fideiussoria? Dobbiamo riflettere sulle nostre colpe. Nel frattempo cerchiamo di far tesoro del significato della campagna informativa delle Ferrovie dello Stato: perché devo pagare un architetto per fare una casa quando è poi il muratore che la erige? Ma come sempre non demoralizziamoci: magari ci proporremo come macchinisti, con la promessa di andare ancor più veloci.