Sabato 11 febbraio 2017, si è tenuta un’interessante tavola rotonda dal titolo “Sviluppo Integrato e coordinamento delle attività nei porti”, presso il Terminal Crociere – Porto di Bari, organizzata dal GRUPPO SPAMAT, in occasione del 40° anniversario d’attività.
Tanti i relatori che si sono succeduti su tematiche che riguardano la logistica nei porti. Cos’e cambiato rispetto al passato? Ci sono stati cambiamenti? E in futuro cosa si aspettano le imprese che lavorano nel sistema portuale? Questi sono i temi principali posti sul piatto della discussione. Infatti, nonostante siano state approvate molte leggi e decreti per ottimizzare il coordinamento tra Ie aziende, come la Rete d’impresa, il Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica, l’imprenditore s’imbatte quotidianamente in intoppi burocratici e di assenza di comunicazione tra i vari settori, quali Ie imprese portuali, Ie attività di spedizione, le agenzie marittime.
La tavola rotonda è nata così a fronte della richiesta delle Società, al fine di avere un unico sistema che possa rispondere alle esigenze quotidiane delle attività che operano all’interno di un porto. Perché, a questo punto, non creare un unico ufficio di Logistica?
Per discuterne e cercare le giuste soluzioni e le relative proposte, il Gruppo Spamat, in occasione dei 40 anni della propria attività, ha così pensato di festeggiare questo prestigioso anniversario invitando i maggiori rappresentanti degli Enti che ‘producono’ lavoro nei maggiori porti nazionali, le rispettive Istituzioni ed Associazioni di categoria, oltre che alla platea più variegata di imprenditori. Insomma una giornata ricca di autorevoli interventi e un proficuo e costruttivo dibattito, dove ognuno ha portato la propria esperienza professionale a supporto del futuro logistico nazionale ma con un unico pensiero e sentire comune; il mare. Il mare come risorsa che non può assolutamente più essere trascurata, in modo da rendere le attività più fluide, dinamiche ed al tempo stesso concorrenziali con il mercato estero, internazionalizzando gli stessi rapporti in modo da poter aumentare sensibilmente i rispettivi volumi d’affari. Ma il mare resterebbe un romantico specchio d’acqua se a questi intenti non corrispondessero maggiori relazioni tra gli attori in causa, relazioni più definite e strutturate che mettano tutti gli operatori in grado di comunicare tra loro in modo più veloce senza ‘rallentamenti’ burocratici e con riferimenti unici e validi. In definitiva legando gli operatori non da semplici ‘protocolli d’intesa’ ma da veri e propri contratti, come forse solo il Contratto di Rete è in grado al giorno d’oggi di assolvere a tali nuovi obiettivi.