Era nell’aria ma solo il 23 febbraio, con 334 “sì” e 187 “no” ( e due astenuti) il Governo ha incassato la fiducia al decreto legge 193/2016. La Camera, infatti, ha ratificato le oltre cento modifiche approvate. Tra queste, come ben sappiamo, quella relativa alla paventata soppressione dei modelli intrastat acquisti che sarebbe dovuta intervenire con il 2017. Una proroga auspicata e necessaria, anche se dal 2018 le semplificazioni ai modelli riepilogativi saranno importanti. E non certo una proroga dettata da capricci di qualcuno ma necessaria al fine di poter permettere alla nostra categoria di riorganizzarci con un po’ più di tempo. Una categoria che ha vissuto ( e continua a vivere) perdite di lavoro ed occupazionali non per cause proprie ma per leggi “lampo” che dall’oggi al domani ricreano scenari internazionali decretando al tempo stesso la fine di importanti operatività aziendali. Se volessimo fare un paragone è come se lo Spedizioniere Doganale gestisse un Autogrill da migliaia di caffè al giorno e un mattino, d’incanto, gli chiudessero l’autostrada. Nessuna possibilità di preventiva riorganizzazione, ma solo rassegnazione. Fortunatamente la disciplina intrastat è figlia di una Direttiva UE e il D.L 193 sarebbe entrato in contrasto con la necessità ( ed obbligo) di rispettarla. Troppe contraddizioni e ripercussioni perché tacessimo. Ed è così che la categoria si è ricompattata con un unico scopo ed obiettivo; la rivisitazione di quello che appariva a tutti un grande paradosso. ANASPED si è così messa subito in prima linea e con strategia e pragmatismo ha contribuito a questo prezioso risultato. E’ stata dura ma da tutto ciò è emerso come l’associazionismo ha ancora la sua ragion d’essere. Alle volte le Associazioni paiono distanti dalla “base” ma questi tre mesi hanno invece dimostrato il contrario. Ed è per questo che ringraziando tutti coloro i quali hanno creduto in noi auspichiamo che questa “avventura” rappresenti non un punto d’arrivo, ma la base di partenza per nuove battaglie. Tutti assieme. Grazie a chi ci ha sostenuto e chi ci sosterrà.
Ma ora cosa succederà?
Un problema da non sottovalutare riguarda cosa fare a norma entrata in vigore con riferimento agli altri mesi del 2017 ovvero ai contribuenti tenuti alla presentazione trimestrale del modello. L’obiettivo della norma introdotta nel decreto Mille proroghe, ha il solo fine di ripristinare per il 2017 l’obbligo di inviare i dati aventi rilevanza statistica in ragione del vincolo comunitario, dal momento che i dati fiscali indicati nei modelli Intrastat, proprio a partire dal 2017, sono comunque inclusi nelle comunicazioni dei dati delle fatture attive e passive secondo quanto previsto dallo stesso articolo 4 del Dl 193/2016.
Considerando che la volontà del legislatore, resa evidente dal comunicato stampa dall’agenzia delle Entrate, dovrebbe essere quella di evitare la duplicazione dell’invio dei dati, si potrebbe arrivare a un’interpretazione secondo la quale anche in relazione ai restanti mesi dell’anno 2017 i modelli Intra-2 devono essere trasmessi solamente dai soggetti obbligati alla compilazione della parte statistica del modello, ritenendo che per gli altri soggetti la comunicazione degli Intra-2 (parte fiscale) sia effettuata attraverso gli invii dei dati delle fatture passive secondo le regole dello spesometro.
Si tratta di una soluzione al problema che, oltre ad avere una sua coerenza sotto il profilo normativo della volontà del legislatore, consente al Governo di prendere tempo per modificare sull’anno 2017 la norma alla prima occasione, per renderla corrente con gli obblighi comunitari.
Modifica normativa che sancirebbe anche definitivamente l’esclusione dalle sanzioni per tutti i soggetti non obbligati alla compilazione della parte statistica del modello, per i mancati invii del modelli Intra-2 per l’anno 2017, attraverso l’istituto del «favore rei». Per uscire definitivamente da questo caos serve, quindi, ancora una soluzione interpretativa unita ad una normativa.
Anasped, in questo processo, ci sarà.