Relazione Morale 2019

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Cari Colleghi,

Si conclude oggi il terzo mandato di questo Consiglio Direttivo, che si insediò per la prima volta nel lontano Maggio del 2010.

Tracciare oggi un bilancio di questa esperienza è molto semplice, basta ritornare al marzo scorso quando tutti riuniti nella sala della Regina di Montecitorio abbiamo dato vita all’ evento più prestigioso per la nostra categoria, il Workshop organizzato in collaborazione con il Vice Presidente della Camera On.le Fabio Rampelli e il patrocinio della Confetra, intitolato “L’Italia Piattaforma Logistica Naturale: Infrastrutture e Logistica per la Competitività in Europa”.

Per la prima volta la nostra Federazione è stata protagonista di un evento che ha coinvolto le maggiori organizzazioni della logistica, parte del mondo della politica nonché i rappresentanti dell’Amministrazione delle Dogane.

La nostra Federazione ha finalmente assunto quel ruolo di centralità per gli spedizionieri doganali che nel tempo aveva perduto, diventando per i propri iscritti un punto di riferimento nella rappresentatività degli interessi comuni sia a livello nazionale che europeo.

Oggi per me è un motivo di orgoglio essere qui con voi ad esaltare questi anni di lavoro, soprattutto ricordare che nel lontano 2010 questa avventura è iniziata praticamente da zero, con una Federazione allo sbando, senza risorse finanziarie, ma soprattutto senza una organizzazione amministrativa e direttiva.

Tutto quello che è stato realizzato è stato possibile solo grazie all’organizzazione che si è consolidata negli anni, mi riferisco alla Segreteria, alla Tesoreria, ai Revisori, al Comitato di Presidenza, ai Membri del Consiglio e al Presidente federale.

Non riesco ad immaginare oggi una nuova Anasped senza questi attori che hanno lavorato in questi anni, sacrificando tempo alle famiglie, al lavoro e talvolta anche soldi.

Quest’anno ho deciso di ringraziare, dall’inizio tutti i miei colleghi, anzi amici per la collaborazione e l’impegno profuso in questi anni, soprattutto in questi ultimi tre, e li nomino tutti dalla segreteria, Nevio Bole, Ciro Autore (anche tesoriere Confiad), l’instancabile Giulia Paglioni che oltre a collaborare in segreteria si è occupata della macchina organizzativa degli eventi e delle riunioni, dalle sale, alle prenotazioni alberghiere ecc.; il mio amico Tesoriere Pio de Girolamo, che ha ormai riorganizzato interamente  la contabilità della Federazione ed attraverso tante piccole economie è riuscito nuovamente a creare un po’ di disponibilità nelle casse, rendendosi disponibile anche ad assistere me e Autore in Confiad. Tutto ciò è avvenuto con l’attento lavoro del Presidente del Collegio dei Revisori e dei suoi colleghi revisori, che ha assicurato sempre la corretta applicazione del nostro statuto.

Grazie a tutti questi colleghi è stato possibile concentrarsi, insieme ai Vice Presidenti, al Presidente Federale ed alcuni Consiglieri, sulle problematiche della nostra categoria ed essere sempre presenti nelle varie Regioni a confrontarci con le amministrazioni per la soluzione di problematiche locali e ove necessarie rappresentarle a livello nazionale. Infine devo inoltre ringraziare gli amici dell’Assocad che hanno sostenuto e condiviso tutte le nostre iniziative.

 

Rappresentanti Doganali

Siamo riusciti finalmente, grazie alla nostra partecipazione nella Confiad, ad ottenere un chiarimento interpretativo dell’articolo 18 del CDU, che ci ha consentito per il momento, di riaprire un tavolo di confronto con l’Agenzia delle Dogane per la possibile modifica della Circolare 8/D del 2016.

Come ricorderete, nel settembre del 2018, la Confiad ha inviato una nota ai servizi della Commissione DG Taxud, nella quale ha dichiarato di essere favorevole alla globalizzazione e alla libertà degli operatori economici di decidere se entrare in relazione diretta con l’autorità doganale o fare affidamento sull’esperienza professionale di uno spedizioniere doganale, ha evidenziato alla COM i potenziali rischi per l’UE e la probabile possibilità di indebolire il ruolo professionale dei custom broker.

La Confederazione paneuropea Confiad, quindi ha espresso alla Commissione europea la sua delusione per la banalizzazione della professione doganale, evidenziando in particolare che l’articolo 18 del CDU risulta applicato in modo diverso in tutto il territorio dell’UE,  soprattutto per l’applicazione pratica del concetto di “livello di competenza”; con il risultato di dare potere agli operatori economici  AEO, che non hanno esperienza sufficiente per espletare le funzioni di rappresentante doganale, di offrire servizi doganali al pari dei custom broker .

La scelta di liberalizzare i servizi di rappresentanza in dogana, si basa sul collegamento, da un punto di vista giuridico, dei servizi di rappresentanza doganale ai criteri dell’AEO, consentendo agli stessi AEO di svolgere servizi di rappresentanza in Stati membri diversi dal proprio.

Pertanto, sulla base delle disposizioni pertinenti UCC e UCC IA, abbiamo evidenziato alla DG le lacune della legislazione e i rischi che tale legislazione, così com’è oggi, implica dal punto di vista della sua interpretazione pratica e d’impatto sulla professione degli agenti doganali.

La risposta della DG TAXUD, comprendendo la richiesta della Confiad di chiedere l’applicazione di condizioni armonizzate/uniformi per regolamentare la fornitura di servizi in qualità di rappresentante doganale, ha chiarito che ai sensi dell’articolo 18, paragrafo 3, del CDU, i co-legislatori UE hanno inteso fornire a ciascuno Stato membro la possibilità di stabilire le condizioni per la prestazione di servizi in qualità di rappresentante doganale e hanno stabilito due limiti riguardo a tale possibilità. La prima limitazione è che le condizioni devono essere conformi alla legislazione dell’Unione. La seconda è che le condizioni nazionali non devono impedire ai rappresentanti di altri Stati membri di offrire i propri servizi se tali rappresentanti soddisfano i criteri AEO pertinenti.

La Commissione ha chiarito inoltre che l’articolo 18, paragrafo 3, del CDU fornisce un’ulteriore condizione, oltre all’adempimento dei criteri AEO di cui ai punti da a) a d) dell’articolo 39 del CDU, per la fornitura di servizi come rappresentante in uno Stato membro diverso da quello di stabilimento. Il rappresentante deve soddisfare le condizioni stabilite dallo Stato membro di stabilimento per poter esercitare il diritto di fornire servizi in qualità di rappresentante doganale in altri Stati membri. Un operatore economico che non rispetta la legislazione nazionale per i rappresentanti doganali stabilite nel proprio Stato membro di stabilimento non potrebbe agire come rappresentante in un altro Stato membro, rif. Ares (2018) 5356815 – 18/10/201, a meno che tale operatore economico soddisfi le condizioni legislative per essere un rappresentante doganale in tale altro Stato membro, indipendentemente dal fatto che detenga o meno lo status di AEO.

Da tale interpretazione ne consegue che le disposizioni previste nella Circolare 8/D non risultano conformi alla corretta interpretazione dell’articolo 18 e in particolare, in quanto l’Agenzia delle Dogane Italiane ha previsto due situazioni:

 

  1. A) Soggetti che risultano idonei, senza dover adempiere ad ulteriori formalità, all’espletamento dei servizi di rappresentanza diretta sul territorio nazionale:
  2. Doganalisti professionisti iscritti all’albo, ai sensi della legge professionale n. 1612/60;
  3. Centri di Assistenza Doganale: società di capitali costituite in forma associata, ai sensi dell’articolo 7, commi 1-septies e 1-octies della legge n.66/1992 e del decreto 11 dicembre 1992 n.549, esclusivamente da spedizionieri doganali iscritti all’Albo, nella quasi totalità dei casi in possesso della certificazione AEO e di altre autorizzazioni di natura doganale; 8
  4. Soggetti economici la cui attività ha ad oggetto la fornitura di prestazioni di servizi di carattere doganale, già in possesso dello status di AEOC/F (es. case di spedizioni, corrieri aerei, ecc).

 

  1. B) Altri soggetti economici che, qualora interessati a svolgere prestazioni di servizi di rappresentanza diretta devono produrre apposita istanza in conformità all’articolo 22, paragrafo 1, comma 3 del CDU, il cui modello è disponibile nell’apposita sezione “Nuovo codice doganale dell’Unione – CDU” del sito dell’Agenzia, all’Ufficio delle dogane competente in relazione al luogo in cui è tenuta o è accessibile la contabilità principale del richiedente ai fini doganali:
  2. soggetti la cui attività ha ad oggetto la fornitura di prestazioni di servizi e di consulenza di carattere tributario e/o doganale non in possesso dello status AEO;
  3. soggetti che, pur svolgendo attività diversa da quella del punto 1) precedente hanno un’organizzazione aziendale che prevede un’adeguata struttura interna appositamente dedicata alla gestione di attività connesse a servizi doganali non in possesso dello status di AEO;
  4. soggetti che, pur svolgendo attività diversa da quella del punto 1) precedente hanno un’organizzazione aziendale che prevede un’adeguata struttura interna appositamente dedicata alla gestione di attività connesse a servizi doganali in possesso dello status di AEO.

E’ evidente che nel primo caso A), l’Agenzia in maniera automatica ha assimilato i soggetti AEO C/F agli spedizionieri doganali, non considerando che il rappresentante deve soddisfare le condizioni stabilite dallo Stato membro di stabilimento per poter esercitare il diritto di fornire servizi doganali, che nel caso Italiano si configurano nella legge degli spedizionieri doganali.

Il secondo caso B) risulta ancora più in conflitto con l’interpretazione della Commissione UE, in quanto riconosce a soggetti non AEO, la possibilità della rappresentanza diretta solo sulla base di una valutazione e riconoscimento da parte dell’Agenzia senza minimamente    tenere conto dei requisiti stabiliti dalla legislazione nazionale.

 

Progetto Professionale

Il gruppo di lavoro CNSD, Anasped, Assocad, istituito tre anni fa per lo studio e la realizzazione di un progetto di riforma alla ns. legge professionale, ha delineato un percorso diviso in due fasi:

  • Una a breve termine che riguarda l’attribuzione di nuovi compiti richiesti sulla base dell’attuale livello normativo europeo e nazionale, riservati ai doganalisti/CAD quali “customs advisor”, iscritti da almeno 5 anni, titolari di partita Iva e possibilmente in possesso della certificazione AEO. Nell’ambito doganale in una prima fase potrebbe essere richieste quali nuovi compiti: l’asseverazione, la funzione di pre-audit presso le aziende, di revisore delle contabilità doganali e delle procedure interne degli operatori economici ecc. Contestualmente andrebbero sempre in forza dell’articolo 1 della legge 213/2000, chieste nuove attribuzioni agli Enti coinvolti nell’attività doganale quali: Le Entrate, il Mise, le Camere di Commercio, il Ministero della Salute, il Ministero della Agricoltura, le Autorità di Sistema Portuali ecc. La verifica della compatibilità di tali attribuzioni con la legislazione nazionale è stata affidata al Prof. Vismara, nominato consulente del gruppo di lavoro
  • La seconda a lungo termine che riguarda la riforma della legge professionale prevedendo di accorpare tutte le nostre leggi e decreti in una unica, conformandola alla nuova normativa Europea, rivedendo tutta la parte organizzativa e strutturale del Consiglio Nazionale nonché la procedura di esame. Tale azione richiederà quindi un confronto serrato tra i consigli territoriali per stabilire le modifiche d’apportare e i tempi previsti per l’iter legislativo.

 

Certificazione degli Standard di competenza dei Rappresentanti doganali

La Confiad nel corso dell’ultimo board ha scelto quale organismo certificatore BV Bureau Veritas leader nel settore dei trasporti e del commercio internazionale con rappresentanze in tutti i paesi dell’UE. Il prezzo concordato da pagare una sola volta per avviare la certificazione sarà di 11 K  mentre il costo per doganalista o casa di spedizione sarà di circa 1,5 k. La certificazione sarà preceduta da un pre-esame/selezione, organizzato dalla stessa Federazione di appartenenza, che in caso di esito positivo darà la possibilità di accedere all’esame. La Certificazione sarà rilasciata unicamente a coloro che raggiungeranno il livello 3 di competenza e sarà riconducibile unicamente alla persona fisica.

Dal prossimo settembre sarà possibile avviare con il BV Italiano il programma di certificazione per i ns. associati, consentendo in tal modo di ottenere il riconoscimento di Rappresentante Doganale Europeo, e poter prestare servizi doganali in tutti i Paesi dell’UE.

Nel mese di ottobre la Confiad e il BV, probabilmente anche con il Clecat organizzeranno  in Brusseles un workshop a cui parteciperanno le istituzione della COM e del PE per la presentazione delle certificazioni.

Conclusioni e Obbiettivi

Le riflessioni sinora enunciate ci spingono a muoverci rapidamente su più fronti, in particolare:

Al fine contrastare il tentativo dei nostri competitors di impossessarsi del mercato dei servizi doganali, è necessario chiedere all’Agenzia delle Dogane la modifica della Circolare 8/D in conformità all’esatta interpretazione dell’articolo 18 del CDU ricevuta dalla COM. Sarà quindi necessario chiedere che gli AEO, in quanto tali, per prestare servizi doganali debbono rispettare la legislazione nazionale e quindi il livello di competenza non potrà essere inferiore a quelli dei doganalisti, così come le procedure di riconoscimento. I corsi di formazione di 80/100 ore potranno essere utilizzati unicamente per ricoprire la funzione di responsabile dogane per il rilascio della certificazione AEO.

Contestualmente dovrà essere avviato il percorso id certificazione degli standard di competenza, che potrà essere preso quale riferimento di competenza per il riconoscimento degli altri soggetti AEO che chiedono di essere accreditati dall’Agenzia delle dogane quale rappresentanti doganali diretti

Accelerare il processo di revisione della nostra legge, in particolare avviare la prima fase per il riconoscimento di nuove attribuzione ai doganalisti/CAD.

Continuare la nostra azione a livello nazionale ed europeo, affinché venga riconosciuta per i doganalisti/rappresentanti doganali la possibilità di accedere alle semplificazioni quali l’EIDR, l’Autovalutazione e lo Sdoganamento Centralizzato.

Seguire ed intervenire sulla proposta di direttiva su un test di proporzionalità prima dell’adozione della nuova regolamentazione delle professioni adottata dalla Commissione il 10 gennaio 2017. Tale proposta di direttiva mira a creare un quadro giuridico per condurre valutazioni di proporzionalità prima di introdurre nuove normative o disposizioni regolamentari o amministrative che limitano l’accesso o l’esercizio di professioni regolamentate.

Gli obiettivi principali dell’azione sono: introdurre maggiore chiarezza sui criteri applicabili; rafforzare affidabilità, trasparenza e comparabilità tra gli Stati membri; e assicurarsi che vengano applicate le regole ugualmente, in modo da evitare ulteriori oneri e frammentazione del mercato unico. Inoltre, la circolazione di professionisti in tutta l’UE deve essere garantita evitando l’introduzione di regole ingiustificati e sproporzionate che ostacolano l’accesso alle professioni.

Grazie per la vostra attenzione.

Massimo De Gregorio

Presidente CD Anasped